ASIA ARGENTO
E’ parere di molti che Asia Argento sia una di quelle che le disgrazie se le cerca.
Non ha una vita moralmente ineccepibile e la sua ambizione è spesso aggressiva e determinata come il rossetto rosso che porta con troppa naturalezza. E’ una tosta a una cui certe cose non capitano a caso, e anche una che ha tutti gli strumenti per gestirla, un padre potente, e l’abitudine a frequentare certi ambienti.
Che se sei una brava ragazza certi ambienti la mamma ti ha insegnato a evitarli. A una così se dai della troia, fai un complimento.
Per fortuna però, molti non sono tutti, e molte donne hanno avuto la sensibilità di elevarsi dalla condizione di “donna in guerra con le altre donne” e hanno voluto dare un gesto diverso alla sua denuncia.
Asia ora è vittima di uno stupro innegabile, quello da tastiera, perpetrato anche da donne come lei. Come lei ma che hanno bisogno di proclamarsi migliori, di sentirsi inattaccabili dalle brutture della vita. @caraamica
Ci sono donne che sanno cosa voglia dire, essere puttane, donne a cui è capitato di usare il proprio corpo e che sanno quanto ci si possa sentire violate anche senza una violenza che lascia lividi. Molte casalinghe fanno sesso con il proprio marito solo perché questo non le lasci per una più giovane. Molte ragazze “la danno” a quel tipo carino, sperando che le richiami e magari un giorno dica quel ti amo che sospirano nei film.
Si cresce con la cultura che abbiamo un tesoro tra le gambe, e un certo tipo di femminismo ci ha insegnato a sfruttarlo, omettendo però il prezzo che questo comporta.
Perché se ti credi padrona della situazione quando ti senti tu a decidere e scegli di provocare, non lo sai come ti sentirai davvero mentre il tuo corpo sarà invaso. Dopo poi non avrai nemmeno il diritto di raccontare come ti senti senza offendere la morale comune.
Perché in fondo è accettabile da tutti che il tuo corpo possa essere merce di scambio. Come se quel corpo non contenesse un mondo che ogni volta viene usurpato.
Chi sente di dover giustificare il potente di turno, sia un magnate o semplicemente quello che può farti sentire speciale per 10 minuti, non aiuta le nostre figlie.
Eppure non dovrebbe esser difficile capire la sudditanza psicologica che si crea in certe situazioni. Ogni donna ha cantato almeno una volta “minuetto” di Mia Martini con le lacrime agli occhi.
…e continuo sulla stessa via, sempre ubriaca di malinconia, ora ammetto che la colpa forse è solo mia, avrei dovuto perderti e invece ti ho cercato…
Purtroppo l’empatia tra donne, che dovrebbe essere istintiva, è stata soffocata dalle convenzioni sociali e da chi ha tutto l’interesse a non averci tutte contro.
Ma invece di dividerci in categorie e scagliarci le une contro le altre, per invidia o frustrazione, ci fermassimo ad ascoltare?
Perché se come canta Mia “gli uomini non cambiano”, ma forse possiamo cambiare noi care amiche.
Mentre l’ascoltate leggete su #twitter l’hashtag #quellavoltache e #metoo e sentitele davvero le voci di queste donne che sono come noi.