27 gennaio 1945: la fine di un incubo
Giornata della Memoria : il ricordo di una pagina nera ed indelebile della storia mondiale, la fine di un incubo per milioni di persone.
Tutte unite da un credo, che negli anni della seconda guerra mondiale, rappresentò motivo di condanna: la religione ebraica.
27 gennaio 1945. La seconda guerra mondiale era ormai agli sgoccioli; siamo sul fronte nord orientale: i tedeschi cominciano a perdere terreno, davanti all’avanzata inesorabile dell’esercito sovietico.
Quella Prima Armata del Fronte Ucraino, comandata dal maresciallo Koniev, arriva all’altezza della località di Oswiecim, in Polonia, o più tristemente nota come Auschwitz. Varcano le porte del campo di sterminio e si trovano davanti ad un teatro di orrore e morte.
Ad accoglierle 7000 anime, 7000 numeri: perchè questo erano diventati ebrei, ma anche prigionieri di guerra, zingari, omosessuali.
Altri erano stati prelevati dai nazisti e costretti alle famigerate “marce della morte“.
Altri ancora, i più numerosi, erano dispersi nell’aria, come fumo. Usciti dai forni crematori, fatti esplodere dai tedeschi nei giorni precedenti,per cancellare ogni traccia.
Ma in chi è sopravvissuto la traccia, le cicatrici di quell’orrore restano,profonde ed indelebili.
Ma la persecuzione nazista, i campi di concentramento e sterminio, e la fine nei forni crematori è solo l’apice di una scia d’odio e persecuzione nei confronti della popolazione ebraica nella storia.
Dalla definizione “quelli che hanno crocefisso Gesù!”, a responsabili della peste all’ essere commercianti avari e senza scrupoli (come raccontato bene nel capolavoro shakesperiano “IL MERCANTE DI VENEZIA”).
Una razza impura che deve essere eliminata a tutti i costi a vantaggio di una società “pura” come quella tedesca secondo la mente di un uomo, Adolf Hitler.
Un uomo disposto a tutto per raggiungere quello scopo, e con l’ascesa al potere gliene viene data la possibilità.
Prima individuati (la creazione delle cosiddette “liste”, alcune delle quali create allo scopo di salvare quel popolo).
In seguito privati della “vita quotidiana” ( divieto di lavorare, di andare a scuola), isolati in zone specifiche della città (i cosiddetti “ghetti”), dove sarebbe stato più facile prelevarli.
Per la tristemente nota “soluzione finale” : una serie di spostamenti forzati e deportazioni della popolazione ebraica presso campi di concentramento e lavoro, con l’unico scopo finale dello sterminio totale della razza ebraica.
Soluzione finale nota al mondo come il fenomeno dell’OLOCAUSTO, iniziato alla fine del 1940 e proseguito fino al 1945.
La Giornata della Memoria
La decisione di attribuire il 27 gennaio come Giornata della Memoria divenne definitiva il 1º novembre 2005.
Una data riconosciuta a livello mondiale,anche se in Italia è stato per molto tempo motivo di dibattito ( infatti, inizialmente, lo stato italiano voleva attribuire a Giornata della Memoria il 16 ottobre, giorno del rastrellamento del ghetto ebraico di Roma).
Una giornata il cui scopo e finalità sono racchiusi dagli articoli 1 e 2 della legge 211 del 2000:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte.
Nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
In modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere»
Una giornata per ricordare: perchè anche l’indifferenza uccide. E come disse Primo Levi:
“L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”.
https://www.youtube.com/watch?v=g05lEvu88Mo
SITOGRAFIA
APPROFONDIMENTI:
BIBLIOGRAFIA
LIBRI CONSIGLIATI
- Anna Frank “Diario”
- Primo Levi “Se questo è un uomo”
FILM CONSIGLIATI
- “La Vita è Bella”
- “Il bambino con il pigiama a righe”
- Il pianista (The Pianist)