La meglio gioventù: una rubrica che raccoglie e racconta le storie positive di giovani che si fanno spazio nel mondo. E, oggi, raccontiamo la storia di Elisabeth

In questa rubrica, che si inaugura con questo articolo, ci si propone di raccontare piccole chicche e storie sui giovani che stanno riuscendo a coltivare le loro passioni, trasformandole in storie di chi ce l’ha fatta. Nonostante tutto.

Oggi, in particolare, si racconta la bellissima storia di Elisabeth, una bambina di 11 anni che, con creatività e talento, è riuscita già ad “affermarsi” nel mondo dell’arte.

Una scommessa che sa già di buono. Non solo per lei, ma anche per il mondo dell’arte, che troppo a lungo è stato dimenticato e circondato da un’aurea polverosa di passato glorioso e presente incapace.

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Elisabeth e la sua storia

La piccola Elisabeth ha da sempre dimostrato, non solo una grande passione per la pittura, ma anche una sorprendente attitudine e talento.

Fin dall’età di 2 anni realizzava, con le piccole dita, piccoli quadri; a 7 anni passò all’acquerello, con cui il suo talento artistico cominciava ad emergere prepotente.

Con il tempo ha continuato, complici anche la sua curiosità per le cose nuove e la straordinaria creatività.

Elisabeth, passando per generi vari, si è lanciata, infine, sull’arte vivente. Ha inaugurato, infatti, il suo progetto Living Art, in cui immortala modelli reali, che comunque sono dipinti da Elisabeth, in ambienti fittizzi da lei dipinti, ma arricchiti con veri oggetti, sempre dipinti.

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Nella sua visione di arte vivente, quindi, gli uomini sono concepiti come parti del puzzle artistico. Lei ama molto questo modo di esprimersi poichè, in questo modo, ogni suo lavoro è unico.

Il modello artistico che le ha ispitato il Living Art

Quando a Elisabeth si chiede di descirvere come lei abbia avuto questa idea, lei risponde che il principio di fondo l’ha commutato dai Tableau Vivant del 19° secolo. Essi erano quadri viventi, dal francese, in cui gli attori, mascherati, mettevano in scena un quadro, senza parlare. Per capirci meglio, è una “pratica”, quella dei tableau vivant, che possiamo vedere all’opera anche in una puntata delle prime serie di Una mamma per amica.

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Il guizzo creativo e sorprendentemente d’effetto, che rende ogni opera di straordinaria bellezza e verità, è il fatto che Elisabeth dipinga tutto.

Ogni ombra, sfumatura, luce è realizzata da Elisabeth, sia sul viso, le mani dei modelli reali, che su ogni oggetto che è presente in scena.

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Il risultato, quindi, non è più un quadro che imita la realtà, ma una vera e propria realtà dipinta.

Deborah Pellicola

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