Al festival Heilala, la miss uscente, sale sul palco e ammette di essere stata vittima di bullismo e di frasi sessiste per un anno intero da parte del pubblico e dei funzionari del concorso.
In Tonga, stato insulare della Polinesia, ogni anno si tiene il festival Heilala in cui si celebra il compleanno del Re. Il festival prende il nome dal fiore nazionale l’ Heilala, che è il più alto nella gerarchia dei fiori di Tonga.
In occasione del festival vengono organizzati eventi e spettacoli e l’evento più atteso è il concorso di bellezza, Miss Heilala. Proprio questo concorso è stato causa di diverse polemiche, sia nell’edizione 2018 che in quella di quest’anno.
Miss Heilala 2018
Kalo Funganitao è la vincitrice di Miss Heilala 2018. La sua vittoria è stata causa di polemiche riguardanti le accuse di punteggi truccati. Gli sponsor ufficiali del concorso erano gli stessi della miss vincente e secondo alcune voci, date della miss piazzatasi al secondo posto, Kalo viene accusata anche di aver saputo della vittoria prima dell’annuncio.
A quanto pare, a detta sempre dalla seconda classificata, l’entourage della vincitrice, prima dell’annuncio, era entrato nel backstage per preparare proprio la ragazza all’incoronazione. Da qui le molteplici accuse nei confronti degli organizzatori del concorso e dei giudici, in quanto avrebbero falsificato i risultati.
Miss Kalo Funganitao non è stata la protagonista solo dell’edizione passata del festival, ma anche di Miss Heilala 2019.
Miss Heilala 2019
“Non lasciare che la paura ti zittisca. Hai una voce e devi usarla. Parla. Alza la mano”.
Così Meredith Grey incoraggia le donne a parlare e a riempire “il dannato silenzio”.
E proprio come Meredith, anche Kalo Funganitao, durante miss Heilala 2019 ha trovato la sua voce.
Nei giorni precedenti, in Tonga, era in corso un’altra edizione del concorso di bellezza del festival, quando Kalo, miss vincitrice della passata edizione, sale sul palco e dopo essersi avvicinata al microfono comincia a parlare. O meglio protestare, contro chi in quest’anno, l’ha resa vittima di bullismo e frasi sessiste.
Una cosa mai vista e mai sentita prima.
Forse nessuna miss avrebbe mai pensato di salire sul palco di un evento tanto atteso e protestare contro chi ha preferito offenderla e puntarle il dito, perché molto probabilmente la si riteneva la strada più facile da seguire confrontata alla strada del difenderla. Più facile schierarsi contro che a favore. Più facile seguire la massa che distinguersi in mezzo a tanta cattiveria nei confronti di una ragazza, appena, ventitreenne. Ma Kalo non si è data per vinta, è salita su quel palco e ha parlato.
Questo però, evidentemente, non sarà piaciuto a chi vi è dietro l’evento, accusati anche loro dalla ragazza. Così hanno tentato di metterla a tacere spegnendole il microfono e mettendo la musica ad alto volume per sovrastare la voce di una ragazza che stava lì avanti a quasi tutto il Tonga, a denunciare fatti gravi, che a lungo andare avrebbero potuto destabilizzarla, se non l’hanno già fatto.
Ancora una volta la Funganitao non si è lasciata intimorire e, una volta raggiunta sul palco dalla mamma e dal fratello, ha continuato a parlare anche a microfono spento. Usando tutta la voce che aveva dentro e che per un anno non è stata capace di uscire.
Quella di Kalo Funganitao è una storia che inorridisce, una storia capace di farci capire quanto al giorno d’oggi sia facile diventare vittima di un sistema che coltiva sempre più carnefici. Ci fa capire quanto basti poco per diventare vittima di predatori che non aspettano altro. Basta comparire in tv e sbagliare, fare brutte figure o essere accusate di un punteggio truccato, per diventare vittime di bullismo, cyber bullismo e chi più ne ha più ne metta. Un sistema che, molto probabilmente, tenderà a peggiorare. Un sistema che si schiera sempre più dalla parte del “facile”.
Allora non ha importanza se siano vere o false le voci che riguardano l’incoronazione della Funganitao o che siano questi o altri i motivi degli atti di bullismo nei suoi confronti, ciò che importa è che una ragazza di soli 23 anni è stata vittima di un comportamento sociale di tipo violento e ha avuto il coraggio di denunciare e di protestare contro questo sistema davanti a tanti e tanti spettatori, facendo così sentire la sua voce. Che diciamocela tutta, è un po’ la voce di tante donne che ancora oggi, hanno paura di parlare.
Annapaola Brizzi