Disney+ ha fatto il suo debutto il 24 marzo 2020. Tra i vari contenuti originali che è possibile trovare tra serie tv e film, spicca il nuovo live action disney “Lilli e il Vagabondo”.
Lilli e il Vagabondo, 15esimo classico d’animazione Disney del 1955, è ritornato con un remake in live-action come per altri cartoni quali Il Re Leone, Aladdin e Mulan.
Lilli e Vagabondo: Trama
La storia è quasi del tutto simile a quella del film originale. La notte di Natale, Gianni regala a sua moglie una cucciola di cocker spaniel, che la donna chiamerà Lilli. La cagnolina viene accolta con grande gioia dalla sua nuova famiglia e da subito riesce anche ad ottenere un posto nel letto matrimoniale.
La vicenda si sposta di qualche anno in avanti, e vediamo Lilli dormire ancora nel letto insieme a loro. I suoi padroni decidono finalmente di regalarle una medaglietta da indossare. Lilli è entusiasta della cosa e decide di andare a condividere la sua gioia con i cani dei vicini. Ora Lilli ha ufficialmente una casa.
Chi non ha una casa né un posto dove stare è un cane vagabondo detto Biagio, perseguitato dall’accalappiacani, ma che riesce sempre a sfuggirgli. Durante una fuga si trova per caso nel cortile di Fido, e Lilli, scambiandolo per l’amico, gli confessa che i suoi padroni la trascurano da un po’.
Biagio esce allo scoperto, le dice che viene trascurata perché sicuramente in casa sta per arrivare un bebè, e “quando arriva un bambino il cane va via”. Un giorno Lilli viene lasciata a casa con zia Sara e i suoi due gatti, che mettono sottosopra il soggiorno.
Zia Sara accusa Lilli del caos e decide di punirla con una museruola. Lilli fugge via e incontra di nuovo Biagio. I due vivranno insieme diverse peripezie, inseguiti dall’accalappiacani, arrivando a dover decidere tra la famiglia e la libertà.
Lilli e Vagabondo: Pro e Contro del film
Per quanto la rivisitazione della storia di Lilli e Vagabondo rimane grossomodo fedele allo spirito originale del film spiccano comunque alcune piccole differenze, che lo differenziano dal cartone:
- – La scelta di non utilizzare gatti siamesi per il ruolo di Si ed Am è sicuramente quella più influente, considerando che questo comporta anche l’assenza della famosa canzone cantata dai due animali mentre distruggono il soggiorno “Siam Siamesi”,
- – Un secondo aspetto che per ogni affezionato della storia, sarà impossibile non notare, è il rimpiazzo del dolcissimo castoro che aiuta Lilli a liberarsi della museruola, con una statua dello stesso animale,
- – I colori vivaci e caldi della Disney in questa trasposizione appaiono più freddi e naturali e non riescono a trasmettere quel tocco di magia tipico del classico a cui è ispirato.
Pochi ma d’effetto i contro che danno quindi una visione diversa del film se non fosse per i Pro:
- – Lilli e Vagabondo, i due protagonisti, rimangono molto fedeli alla trasposizione originale, nonostante in questo caso gli interpreti sono due cani in carne e pelo.
- I due ci mostrano due lati della stessa medaglia, ricchezza e povertà, sebbene in questa pellicola Biagio appare più sfaccettato, articolato e complesso. Lilli invece in questa versione appare coraggiosa, intraprendente e più sicura di sé rispetto alla sua versione animata.
- – Immancabile e impeccabile è la scena di “Bella Notte”, in cui come da copione, i due dolcissimi animali si dividono un piatto di spaghetti accompagnati dalle note della romantica “Dolce Sognare”, con la scena che man mano si sposta in un prato illuminato dalla luce della luna e delle stelle.
- – Non mancano anche in questa versione i due fidati amici e vicini della piccola Lilli: Segugio e Whisky (quest’ultimo inoltre leggermente cambiato)
- – La scena del canile, che suscita la stessa tristezza dell’originale
- – La presenza di umani molto più marcata e frequente rispetto al cartone dove le sole persone visibili sono, Tesoro, Gianni Caro, Zia Sara e Lulu.
Insomma, il film non ha nulla da invidiare alla sua precedente trasposizione e a differenza di altri remake Disney, si resta al pari del passato, raccontando una storia classica in modo classico.
Fonte: Filmpost.it