I nuovi ritrovamenti archeologici a Pompei avvenuti negli scorsi giorni fanno scalpore. Sono stati rinvenuti i corpi di due uomini in ottimo stato di conservazione deceduti durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Il ministro Franceschini definisce la scoperta “stupefacente”.
Nuovi ritrovamenti archeologici a Pompei: di che si tratta?
Nonostante la pandemia da covid-19 gli scavi archeologici a Civita Giuliana, nei pressi di Pompei, sono continuati e hanno portato alla luce i corpi di due uomini.
La loro identità è ancora un mistero, ma le analisi dei loro resti hanno confermato che erano due maschi, uno tra i 30 e i 40 anni e l’altro tra i 18 e i 23. I due erano alti rispettivamente 1,62 m e 1,56 m.
Approfondendo gli studi sui corpi si scopre che il più giovane ha degli schiacciamenti alle vertebre. Questo dettaglio svela che l’individuo era uno schiavo addetto ai lavori pesanti.
Il più anziano, invece, a giudicare dalle tracce dei vestiti indossati (conservate anch’esse), era un uomo di rango sociale alto. Le vesti in questione erano probabilmente una tunica e un mantello di lana.
Secondo un’ipotesi l’uomo era un esponente della prestigiosa gens Mummia, proprietaria della villa. A supportare la tesi c’è il rinvenimento precedente di un graffito sul muro della villa che reca il nome Mummia.
Il luogo di questi eccezionali ritrovamenti è una villa suburbana a 700 metri da Civita Giuliana detta del “Sauro Bardato”. Questa sontuosa struttura non è nuova a scoperte del genere: nel 2018, infatti, sono stati rinvenuti tre cavalli con le loro ricche bardature, pronti probabilmente a portare i loro padroni in un posto sicuro.
Nuovi ritrovamenti archeologici a Pompei: i calchi in gesso.
Queste scoperte sono importanti anche per l’uso di tecniche all’avanguardia per ottenere i calchi in gesso dei due corpi.
Questa tecnica, inventata nel 1863 da Giuseppe Fiorelli, consiste nel colare del gesso nei vuoti prodotti dalla decomposizione dei corpi sotto la cenere.
Questa pratica è assai complicata e per molti anni è stata ritenuta quasi irrealizzabile, ma, grazie ai progressi dell’archeologia e del restauro, a Pompei ne sono stati fatti due di incredibile qualità.
I due uomini, forse padrone e schiavo, hanno ricevuto dei calchi tanto dettagliati che gli archeologi hanno la possibilità di studiare i loro vestiti, le loro ossa e le impronte del mento, delle labbra, del naso, delle ginocchia e addirittura delle vene.
I due calchi sembrano un’istantanea di quella tragica mattina del 24 ottobre del 79 d.C., nel secondo giorno di attività vulcanica. Al momento della morte, avvenuta per shock termico, i due uomini erano uno vicino all’altro e il più giovane è stato trovato nell’atto di proteggersi disperatamente dai detriti con le braccia.
Proprio questi dettagli hanno reso la scoperta della villa del “Sauro Bardato” ancora più fantastica. Gli archeologi si sono trovati di fronte a due uomini bloccati nell’istante della loro morte, mentre tentavano di salvarsi da una sciagura per loro inimmaginabile.
Nuovi ritrovamenti archeologici a Pompei: la gioia del direttore Massimo Osanna.
Fiero per la scoperta inaspettata è sicuramente il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna. Lui ha riferito i dettagli del rinvenimento e la storia tormentata del sito di scavo.
“Abbiamo avuto anche fortuna perché il vano nel quale abbiamo ritrovato i corpi dei due uomini era sfuggito sia agli scavi dei primi del Novecento, sia ai tombaroli: una trincea realizzata dai tombaroli passava praticamente accanto ai piedi di una delle due vittime”.
Poi continua:
“Abbiamo avvertito la presenza di vuoti nella coltre di materiale piroplastico e da lì la sorpresa dei resti umani.”
Invece sui calchi in gesso il direttore racconta che la tecnica:
“Ha funzionato anche per quello che i due portavano con sé, che si è rivelato essere un manufatto in lana, forse un altro mantello, forse una coperta.”
Osanna in conclusione si lascia andare ad un cauto ottimismo sugli scavi delle ville di Pompei:
“Adesso è fondamentale proseguire gli scavi. Ci vorrà tempo, ma alla fine anche la tenuta del Sauro Bardato, come pure la Villa di Diomede i cui lavori si concluderanno in primavera, potrà aprire al pubblico con tutte le sue affascinanti storie.”
Anche il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha ribadito l’importanza della scoperta. Inoltre ha voluto dire che:
“Pompei è importante nel mondo non solo per il grandissimo numero di turisti ma perché è un luogo incredibile di ricerca. Sono ancora venti gli ettari da scavare, un grande lavoro per gli archeologi di oggi e del futuro”.
Nuovi ritrovamenti archeologici a Pompei: conclusioni.
Pompei è un grandissimo gioiello del nostro patrimonio culturale che va studiato e valorizzato.
Troppo spesso, però, apprendiamo dai media notizie desolanti riguardo allo stato dei nostri monumenti, privati della cura e della valorizzazione che meritano.
Si spera che in futuro il Governo prenda in maggior considerazione, non solo a parole, ma con i fatti, il nostro patrimonio culturale.
Perché i monumenti, gli scavi archeologici, i musei e la cultura nel suo complesso non sono un peso né un investimento passivo.
La storia e la cultura devono essere viste come le custodi del nostro passato, presente e futuro, come una risorsa spirituale e anche economica dell’Italia.
Non si sbaglia se si considera il nostro superbo patrimonio culturale il nostro petrolio, una fonte di ricchezza ineguagliabile e invidiata in tutto il Mondo.