Joe Biden visita le tombe della sua prima moglie e dei figli nel commovente anniversario dalla loro scomparsa. Venerdì 18 dicembre, infatti, il neo-eletto presidente degli Stati Uniti d’America ha tenuto una commemorazione in memoria di Neilia e di Naomi e Beau, recandosi alle loro tombe, che si trovano nella Chiesa cattolica di Brandywine a Wilmington, nello Stato del Delaware.
Assieme all’attuale moglie, nonché First Lady entrante, Jill Biden, e alla figlia Ashley, 39 anni, accompagnata dal marito, l’oncologo Howard Krein, ha partecipato alla messa mattutina per poi procedere con la visita al cimitero.
Joe Biden visita le tombe dei familiari: la tragica storia
Il 18 settembre 1972, quando Joe Biden aveva appena ottenuto una sorprendente vittoria nella sua prima campagna al Senato, la sua prima moglie, Neilia Hunter, mentre stava rientrando dallo shopping natalizio assieme ai figli Naomi, 13 mesi, Beau, 4 anni, e Hunter, 3 anni, ebbe un terribile incidente stradale mentre era alla guida della sua station wagon, che si schiantò contro un trattore-rimorchio in un incrocio appena fuori Wilmington.
Neilia e la piccola Naomi morirono sul colpo, mentre i fratellini Beau e Hunter sopravvissero, seppur inizialmente versassero in gravi condizioni. Beau riportò fratture multiple in tutto il corpo, mentre Hunter rimase ferito principalmente sul capo. Joe Biden, che si trovava a Washington D.C., corse immediatamente al capezzale dei figli a Wilmington, dove successivamente giurò come senatore.
L’evento scosse profondamente il politico, tanto che nel 2012, rivolgendosi a un gruppo di famiglie di soldati statunitensi caduti in guerra, affermò:
«Appena senti il tono della voce, al telefono, lo capisci immediatamente. Lo senti fin dentro le tue ossa: è successo qualcosa di brutto. Ricordo di aver alzato le mani e di aver detto “Dio” come se parlassi con lui», raccontò, «”non puoi essere buono, come fai a essere buono?“. Quella volta ho realizzato come qualcuno potesse consapevolmente volersi suicidare. Non per squilibrio mentale o pazzia, ma perché avevano scalato la montagna e, dopo averne visto la cima, sapevano in cuor loro di non poterci mai più salire».
Più di tre decenni dopo, un’altra tragedia colpì la famiglia Biden: il figlio Beau, sopravvissuto allo schianto che ha portato via sua madre e la sorellina, nel 2015 è deceduto a causa di un tumore al cervello.
La nuova famiglia: una vita a pezzi, ricostruita da capo
Cinque anni dopo lo schianto il neo-presidente sposò la dottoressa Jill Jacobs, che svolgeva il mestiere di insegnante. Nel 1981 nacque loro figlia, Ashley. E Biden attribuisce proprio a Jill, ora dott.ssa Biden, la figura di un’ancora che lo ha aiutato a mantenere la fede negli anni successivi all’incidente, gli anni più bui.
Jill Biden, durante il discorso del marito al Democratic National Convention tenutosi il 20 agosto 2020, ha sottolineato come il suo passato l’abbia reso una persona più empatica e compassionevole. Il presidente Biden, infatti, con le sue parole ha confortato gli americani che hanno perso i propri cari a causa del Covid-19.
«Come fai a rendere di nuovo intera una famiglia divisa?», ha riflettuto la futura First Lady in quell’occasione, «nello stesso modo in cui si rende una nazione unita. Con amore e comprensione, e con piccoli atti di compassione, con coraggio e una fede incrollabile».
Joe Biden visita le tombe della propria famiglia annualmente per mantenerne vivo il ricordo. Dalle parole di Jill è facilmente comprensibile perché la sua nuova famiglia lo abbia accompagnato quest’anno, in occasione del quarantottesimo anniversario dalla tragedia. Una tragedia immane, avvenuta proprio in uno dei periodi tradizionalmente più belli dell’anno, che vede il festeggiamento di Natale e della fine dell’anno corrente. Un dolore che Joe Biden è riuscito ad affrontare grazie anche alla vicinanza dei suoi cari.