I serial killer nelle serie TV sono sempre intelligenti, affascinanti, di gran lunga più interessanti e belli degli altri protagonisti che costellano le puntate e sono quelli che più ci restano impressi.
Belli e pericolosi, aggressivi, con un alone di mistero che si dissolve solo avanti alla loro sete di sangue. Il piccolo schermo li ha resi delle vere e proprie icone.
Basti pensare al geniale Dexter, il serial killer per eccellenza delle serie TV o, ancora, a “the killing” la cui storia racconta dei due detective alla ricerca di un uomo che ha ucciso una dozzina di adolescenti, tagliando loro la gola e mozzando un dito alle povere malcapitate.
Invece, in “American Horror Story”, chi ha dimenticato il protagonista che scuoiava le proprie vittime, indossando poi i loro volti.
Ci siamo tutte innamorate dei profiler di “Criminal Minds”, la serie tv che in ogni puntata presentava un maniaco diverso, con una storia, ogni volta piu truce.
I serial killer nelle serie TV, mai stati più popolari
Gli assassini del piccolo schermo non sono mai stati più popolari, sexy e dal quoziente intellettivo elevatissimo, e non ce lo saremmo mai aspettato.
La loro evoluzione va quasi di pari passo con quella dei vampiri, che da creature mostruose, deformi e con il desiderio di succiate il sangue durante la notte, si sono trasformate in idoli che quasi lo ripudiano, escono anche di giorno e provano sentimenti.
Così anche i maniaci omicidi, che sono passati dagli inquietanti killer di “X-Files” e “Twin Peaks” a uomini perfetti, dal fisico invidiabile e dalla bellezza mozzafiato, tanto da farci quasi dimenticare l’arsenali di armi e trofei delle loro malefatte che nascondono in un’anta dell’armadio.
Nel mondo delle serie TV, i sociopatici hanno subito un’inflessione che tocca il romanticismo, la passione e normalizzano l’istinto puramente animale, anche se lo lega inesorabilmente alla morte.
Da Hannibal Lecter, il serial killer esteta a the Walking Dead
Per lui l’omicidio è una vera e propria forma d’arte, accurata e ben fatta. È un cannibale che realizza la sua carneficina con cura.
Ormai, i serial killer nelle serie tv sono bravi nella violenza, sono competenti e strateghi, tanto da aver creato una vera e propria tendenza nel loro genere, che tocca addirittura le corde della psicologia.
Anche “The Walking Dead” e “Game of Thrones” contengono un innumerevole mucchio di cadaveri, anche se nel primo si tratta di zombie, così orribili da rendere le notti dopo ogni puntata un vero e proprio incubo.
Finché sono ancora i buoni a vincere alla fine, si può guardare con leggerezza l’autopsia di una ragazza bellissima che fino a qualche intervallo prima, stava calcando una passerella.
Oppure, quando ci si ritrova quasi a giustificare le azioni di Dexter, il serial killer che fa fuori altro serial killer.
Gli spettatori lo trovano addirittura simpatico, a causa del suo modo di essere, della sua pignoleria, delle regole che segue scrupolosamente, provando anche affetto per questo personaggio, per la sua infanzia terribile che gli ha fatto sviluppare una morale, quella che gli impedisce di uccidere gli innocenti.
E mentre si sviluppa una certa empatia nei suoi confronti, ecco che tira fuori una motosega per rendere più leggero il fardello, perché l’involucro in plastica non è in grado di contenere tutto il sangue.
Ma quindi perché ci piacciono i serial killer nelle serie tv?
È chiaro ormai che i nuovi show televisivi cercano di rappresentare i serial killer come dei veri geni, così astuti da poter evitare la polizia e le indagini.
La violenza di questi personaggi è orribile e sanguinosa e, in realtà, estremamente imprecisa, nonostante ciò che si faccia credere.
Ma è tutto calcolato, così da lasciare nello spettatore la certezza che solo un uomo fittizio possa essere dotato di invidiabili abilità, fortunatamente.
Altrimenti, come farebbero i buoni, alla fine, a fermarli?