Noi trentenni ricordiamo gli anni ’90 con solenne nostalgia. L’epoca dell’infanzia, dove tutto era migliore e ogni sogno poteva tramutarsi in realtà. Nulla di tutto ciò, in realtà, era vero. Questa decade rappresenta un vero e proprio spartiacque, capace di consegnare alla storia capolavori intramontabili del cinema e, allo stesso tempo, alimentare la videoteca di Yotobi.
Ci sono film che hanno bisogno di un remake. Non quelli brutti, certo. Non pellicole del calibro di Alex l’Ariete o SoftAir, ma dei piccoli capolavori che non sono riusciti a sfondare. A volte per colpa del tempismo, scarso. A volte, semplicemente, perché troppo avanti con i tempi.
Queste storie meritano vendetta, e noi oggi siamo qui a presentarvene tre. Ecco, secondo noi, i film che hanno bisogno di un remake. Direttamente dagli anni ’90.
Il 13° guerriero (The 13th Warrior) è il primo capolavoro dimenticato della nostra lista.
Prima che Antonio Banderas si dilettasse nell’intento di imitare San Francesco dialogando con le galline, era impegnato in pellicole di altissimo spessore. Tra queste, purtroppo, non spicca il 13° guerriero, film del 1999.
In questa storia, Ahmad Ibn Fahdlan è uno stratega, poeta e guerriero esiliato dalla propria terra. Troverà rifugio a nord, in un clan vichingo guidato da Buliwyf (Vladimir Kulich). Qui il protagonista troverà la propria consacrazione, da reietto a elemento cardine nella lotta a un feroce clan rivale e cannibale.
Le potenzialità per un film epico ci sono tutte, ma nel 1999 la cultura nordica non era ancora diventata un cult cinematografico. Dragon Trainer, Viching e The Last Kingdom sono solo alcuni dei successi contemporanei ambientati in terra norrena. In un contesto tanto florido, anche un remake del 13° guerriero potrebbe trovare il giusto spazio. Per questo, la pellicola è uno dei tanti film che hanno bisogno di un remake.
In più, ultima postilla a margine: il film venne pubblicato nelle sale nello stesso weekend de “Il sesto senso”. Diciamo che abbiamo visto esordi decisamente più fortunati in termini di tempistiche.
Super Mario Bros del 1993 è uno dei film che hanno bisogno di un remake
Immaginatevi, agli albori degli anni ’90, richiusi in casa a passare le ore a giocare al Sega Mega Drive. Il vostro compito è quello di salvare una principessa in pericolo e per farlo dovrete affrontare tranelli, mappe e ostacoli a non finire. Questa è, in poche parole, la trama di Super Mario, popolarissimo videogioco prodotto da Nintendo.
La trama del film, invece, è diametralmente opposta. In circa 100 minuti lo spettatore deve fare i conti con entità umanoidi, idraulici, ditte malefiche che sabotano i cantieri, principesse che nascono dalle uova, portali dimensionali e mondi paralleli.
Tanta, troppa roba, forse. Bellissime le ambientazioni in stile Cyberpunk, eccezionale l’ironia tipica di quegli anni. Un remake, forse, darebbe a questo film dimenticato il giusto spazio.
Piotta, in un altro contesto, ha descritto in maniera perfetta le motivazioni per cui questo film, negli anni ’90, non ha sfondato: “scusa le spalle, sto troppo avanti“.
Jolly Blu: il film degli 883 ha assolutamente bisogno di un remake
Sono passati quasi venticinque anni da quando le sale italiane vennero invase dalle note degli 883. Era il 1998, l’Italia usciva ai rigori ai quarti di finale contro la Francia, veniva approvata la lista dei “paesi euro” e Marco Pantani trionfava al giro d’Italia. Il Jolly Blu era il tipico bar di quartiere, frequentato dagli amici di una vita. Baldo, il proprietario, è pieno di debiti e rischia di chiudere.
Max, uno dei clienti storici del locale, e la sua cricca decidono di organizzare un concerto evento per pagare i debiti. Qui, il cantante viene approcciato da un discografico che lo presenta al presidente di un’etichetta (Jovanotti). Sarà con lui che Max siglerà il suo primo album, intitolato appunto “Jolly Blu”.
Al botteghino, la pellicola fu un fiasco, ma ottenne un inaspettato successo nella sua versione VHS. Il film, purtroppo, è stracolmo di cliché anni ’90 e di riferimenti ai cinepanettoni. Forse, ad oggi, non celebra nel migliore dei modi uno dei gruppi simbolo del nostro paese. Un remake, vista la festa per i 30 anni di carriera di Max Pezzali, pare d’obbligo.